Quintana

Autore
Tatiana Barolin

L'occitano quintana continua il latino quintana, un derivato da quinta « quinto » usato nella locuzione via quintana per designare una via secondaria dei campi militari romani. Ogni legione romana si riparava sotto delle tende allineate secondo dieci file che erano separate in mezzo, ogni cinque file, per una lunga via di circolazione : la via quintana.

La pronuncia comune è [quintano]. Il brigasco usa una variante minore quintanha [quintanha] come la Val Germanasca con guindana [guindano].

La parola quintana è conosciuta in Val Germanasca, Varaita, Val Maira, Val Grana, Val Vermenagna, in brigasco.
In Val Maira, Grana, Varaita designa in particolare un vicolo tra due file di case in una borgata e inoltre, a Vernante, un pezzo di terreno lungo e stretto. In Val Germanasca la guindana è uno spazio stretto tra due case, ma dove non si può passare. Il brigasco quintanha indica molto più genericamente uno spazio allungato limitato da qualcosa di alto, come lo spazio esterno tra due muri, o in una camera tra il letto e una parete.
Il brigasco conosce il derivato verbale enquintanhar-se « chiudersi in uno spazio stretto ».

Nelle valli settentrionali, un equivalente di quintana nell'accezione « vicolo di una borgata » è la charriera (Rochemolles : [shaŗiêr], Pragelato : [tsarìarë], Val Germanasca : [chârìëro]). A Rochemolles una pronuncia uvulare per r tra due vocali (quella della r del francese, qua trascritta foneticamente [ŗ]) corrisponde generalmente a un raddoppiamento grafico : rr.
A Pragelato " gandre charriera " significa, per dei bambini, « passare il proprio tempo a correre su e giù nei vicoli ».

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