Canzone tradizionale in lingua occitana cantata durante il carnevale in Valle Stura (grafia Escolo dóou Po)
Audio tratto da:
"Polifonie d’oc - Couro la Cevìtou chanto" cd del gruppo corale "Corou de la Cevitou"
Maschera
Siamo partiti dalle nostre case
che era già quasi sera.
Siamo venuti qui a cantare e suonare
donarvi la buonasera.
O buonasera signor padrone
e anche alla padrona.
Siamo venuti qui a cantare e suonare
senza chiedere il permesso.
E se volete donarci delle uova
della gallina rossa
tutte, tutte le mattine
sta sul nido a spingere.
E se volete donarci delle uova
della gallina bianca
tutte, tutte le mattine
sta sul coppo a cantare.
E se volete donarci delle uova
della gallina nera
tutte, tutte le mattine
sta lassù nel fienile.
Guarda quel fraticello
che è li sulla porta
lui aspetta il regalino
che la padrona gli porta
Ma quello non è un fraticello
è un succhia caramelle
a lui piace fare l’amore
con le ragazze belle
Barbuiro
Sen partì da les noste caze
l’ero jo scazi sero.
Sen vengu isi a chantar e sounar
douna-vou la bono sero.
O bono sero senhour padroun,
e decò a la padrouno
Sen vengù isi a chantar e sounar
senso chamar lichenso.
E se voulè dounà-nous d’uou
de la jalino rouso,
tuchi, tuchi li matin
i es s’al ni que pouso.
E se voulè dounà-nous d’uou
de la jalino biancho
tuchi, tuchi li matin
i es sal coup que chanto.
E se voulè dounà-nous d’uou
de la jalino niero
tuchi, tuchi li matin
i es ilamoun s’la liero
Beico mec aquel fratouchin
qu’al es aquì s’la porto
nele atend lou regalin
que la padrouno i porto
Ma aquel aquì al es pas un fratouchin
l’ei un chucho carameles
nele i piai de far l’amour
bou les fietes beles