Valle Vermenagna
All’estremo Sud-Est dell’area linguistica occitana, la val Vermenagna è terra di confine in tutti i sensi: dalla Francia la divide il col di Tenda, che separa le Alpi Liguri dalle Marittime. Lungo il crinale rimangono le severe testimonianze delle opere difensive erette tra il XIX secolo e la IIª guerra mondiale, che mai ebbero il battesimo del fuoco. E poi il crinale alpino marca il confine tra due ambienti, quello alpino e quello mediterraneo della vicina Provenza.
Il percorso di visita
Da Borgo S. Dalmazzo la SS20 passa il torrente Gesso e sale a Roccavione, paese sorto proprio all’imbocco della valle e alla confluenza di Gesso e Vermenagna, ai piedi della rocca di S. Sudario, dove rimangono i resti di una torre medievale. Nel XIII secolo a Roccavione trovò rifugio una comunità di eretici catari dell’Occitania d’oltralpe con il loro vescovo, in fuga a seguito della terribile crociata: una rievocazione storica, «La rocca dei catari», ogni estate ricorda gli eventi del Medioevo. Il paese visse, dalla fine del XIX secolo al XX, un notevole sviluppo industriale (filande, poi cementifici e cartiere) dovuto inizialmente all’abbondanza di corsi d’acqua e di forza motrice, quindi alla disponibilità di materiale di cava (calcescisti). Nella prima metà del XX secolo fu meta di villeggiatura estiva, e a memoria di quel periodo rimangono una quindicina di ville liberty e gli alberi monumentali - tra cui alcune sequoie - del parco della villa dei conti Salazar, oggi perduta.
La statale attraversa la zona industriale, ai piedi di alcune cave, quindi raggiunge Robilante, sito in una conca pianeggiante sulla sponda sinistra del torrente Vermenagna. Il paese ha condiviso con Roccavione lo sviluppo industriale del XX secolo, oggi molto ridimensionato. Il territorio si presta al turismo escursionistico, soprattutto nei castagneti che caratterizzano tutta la bassa valle, a partire dalle numerose borgate alte, dove si trovano ancora esempi di tetti in paglia di segale. A Robilante si visita il piccolo Museo della fisarmonica, della musica e dell’arte popolare, dedicato al suonatore e costruttore di fisarmoniche Giuseppe Vallauri, detto Nòto Sonador (1896-1984) e allo scultore popolare Giorgio Bertaina, Jors de Snive (1902-1976). Tra le tradizioni artigiane che si conservano in val Vermenagna va ricordata anche l’arte del cotlè, dei coltellai specializzati nella costruzione dei «vernantin», piccoli coltelli con lama d’acciaio e impugnatura di corno o di osso: la pro-loco di Robilante ne espone una rassegna.
La visita prosegue sulla statale, che raggiunge Vernante. Sui muri delle case circa 90 murales sono dedicati alla vicenda di Pinocchio: fu a lungo residente a Vernante il torinese Attilio Mussino, storico illustratore della favola di Collodi. Il museo Attilio Mussino ha sede nei locali della ex Confraternita e raccoglie tavole originali dell’artista, realizzate per l’edizione Bemporad del 1911, in parte riprodotte sui murales. In via Umberto I è aperto in estate il centro visite del Parco delle Alpi Marittime, con un’esposizione dedicata alla faggeta di Palanfrè e al lavoro in alpeggio. A monte del paese sorge la «Turusela», quanto resta del castello del Lascaris, costruito nel XIII secolo con funzione di controllo sulla via del col di Tenda.
Da Vernante si lascia la statale per una deviazione sulla SP278, che risale la val Grande fino a Palanfrè, uno degli accessi al Parco naturale Alpi Marittime. Dalla borgata, che conserva edifici di pregio, un sentiero natura porta nella faggeta bandita, tutelata già dal XVIII secolo e ricca di esemplari centenari. Da Vernante (area attrezzata di Bec Moler) è possibile arrivare a piedi a Palanfrè, con il sentiero «La via di tèit», che tocca numerose borgate oggi disabitate. Continuando a seguire la SS20 si arriva a Limone Piemonte, storica stazione di sci alpino, tra le prime in Italia (1907), ai piedi della punta Mirauda (2157 m) e della Rocca dell’Abisso (2755 m). Il paese, che oggi ha aspetto moderno per i molti insediamenti turistici, è attestato dal X secolo, quando subì devastazioni da parte dei saraceni. Il centro storico conserva la parrocchiale di S. Pietro in Vincoli, edificata in stile gotico nel 1363. Da Limone la SS20 prosegue verso il traforo del col di Tenda ma prima di giungervi una deviazione porta a Limonetto: la frazione è uno degli accessi al comprensorio sciistico di Limone, ma è interessante da visitare anche in estate per la rete di percorsi escursionistici de «Lu Viasol», sette facili sentieri. Da Limonetto uno dei percorsi del circuito Lu Viasol ricalca il tracciato romano della via al col di Tenda.
Ritornando alla SS20 si giunge al traforo, aperto nel 1882, che collega la val Vermenagna con la val Roia, Ventimiglia e la Provenza. La vecchia strada del colle, che ricalca il più antico percorso di una delle molte vie del sale, fu costruita a varie riprese tra XVIII e XIX secolo. Non è percorribile in automobile perché sterrata sul ripido versante francese e con ben 48 tornanti: una vera e propria mulattiera. La vecchia strada, e la rete di strade militari che seguono lo spartiacque, sono oggi ottimi percorsi escursionistici per la mountain bike, che consentono di visitare i molti forti, primo fra tutti il forte Centrale, posto a guardia del passo, a 1908 metri.
La storica ferrovia Cuneo-Nizza
Fu Camillo Benso di Cavour a proporre al Parlamento del Regno di Sardegna, nel 1853, la costruzione di una linea ferroviaria tra Cuneo e Nizza, che allora era territorio italiano. Poiché Nizza e la Costa Azzurra furono cedute alla Francia nel 1860, un nuovo progetto prevedeva di raggiungere invece Ventimiglia, con una tratta verso Nizza da Breglio (Breil-sur-Roya). Tuttavia, per la complessità dell’orografia del luogo, fu solo nel 1891 che venne realizzata la prima tratta Cuneo-Limone Piemonte. I lavori proseguirono a rilento e furono ancora interrotti durante la Iª Guerra mondiale. La linea fu infine completata negli anni ’30, e fece la fortuna sia della stazione di sci alpino di Limone, sia delle località rivierasche: un treno internazionale dalla Svizzera raggiungeva in dodici ore Sanremo o Nizza. La linea fu gravemente danneggiata durante la IIª
Guerra mondiale e venne ripristinata solo nel 1979. La complessità del territorio attraversato la rende spettacolare per le molte opere ingegneristiche: in tutto 27 manufatti in esterno e 33 sotterranei, tra ponti, viadotti e gallerie elicoidali.
Val Vermenanha
A l'extrèm Sud-Est de l'àrea linguística occitana, la Val Vermenanha es tèrra de confin en tuchi lhi sens: da la França la divid lo còl de Tenda, que separa las Alps Líguras da las Marítimas. Lo lòng dal crinal demoron las sevèras testimonianças de las òbras defensivas bastias entre lo sècle XIX e la IIª guèrra mondiala, qu'an jamai agut lo batesme dal fuec. E puei lo crinal alpin marca lo confin entre dui ambients, aquel alpin e aquel mediterrani de la vesina Provença.
Lo percors de vísita
Dal borg la SS20 passa lo torrent Ges e monta a Rocavion, país naissut pròpi a l'intrada de la valada a la confluença entre Ges e Vermenanha, ai pè de la ròca de Sant Sudari, ente demoron las restas d'una tor medievala. Ental secle XIII a Rocavion trobet refugi una comunitat d'erétics càtars de l’Occitània granda embe lor avesque, que s’escapavon da la terribla crosada: una rievocacion istòrica, “La rocca dei catari”, chasque istat recòrda lhi eveniments de l'Atge Mesan. Lo país a viscut, da la fin dal sècle XIX al sècle XX, un considerable desvolopament industrial (filandas, puei cementerias e cartieras) degut inicialament a l'abondança de cors d'aiga e de fòrça motritz, puei a la disponibilitat de material de cava (calç-scistes). Dins la premera meitat dal sècle XX es estaa destinacion de vacanças estivas e a memòria d'aquel temp reston una quinzena de villas liberty e lhi àrbols monumentals - entre lhi quals d'unas sequòias - dedins lo parc de la villa di cont Salazar, encuei perdua.
L'estatala atravèrsa la zòna industriala, ai pè de qualquas cavas, puei passa a Robilant, butat dins una conca planejanta sus la riba manchina de Vermenanha. Lo país a partatjat embe Rocavion lo desvolopament industrial dal sècle XX, encuei ben redimensionat. Lo territòri se presta al torisme excursionístic, sobretot enti bòscs de chastanhier que caracterizon tota la bassa valada, a partir da las nombrosas ruaas en aut, que gardon encara d'exemples de cubèrts en palha de sèel. A Robilant se vísita lo pichòt Musèu de l'armòni, de la música e de l'art populara dedicat al sonador e constructor d'armònis Giuseppe Vallauri, dich Nòto Sonador (1896-1984) e a l'escultor popular Giorgio Bertaina, Jòrs de Snive (1902-1976). Entre las tradicions artisanas que se gardon en Val Vermenanha chal recordar decò l'art di cotèls, di coteliers especializats dins la construccion di “vernantins”, de pichòts cotèls embe la lama d'acier e lo mani de còrn o d'òs: la Pro-loco de Robilant n'a fach un'exposicion.
La vísita continua sus l'estatala, qu'arriba al Vernant. Sus lhi murs d'las maisons a pauc près 90 murales son dedicats a la vicenda de Pinocchio: per longtemp es estat resident al Vernant Attilio Mussino, istòric illustrator de la fabla de Collodi. Lo musèu Attilio Mussino se tròba enti locals de l'ex Confrairia e recuelh de taulas originalas de l'artista realizaas per l'edicion Bemporad dal 1911, en part reproduchas sus lhi murales. En via Umberto I d'istat es dubèrt lo centre vísitas dal Parc de las Alps Marítimas, embe un'exposicion dedicaa al bòsc de faus de Palanfrè e al trabalh a l'alp. Amont dal país se dreiça la Torosèla, çò que resta dal chastèl di Lascaris, bastit ental sècle XIII per controlar lo passatge per lo còl de Tenda.
Dal Vernant se laissa l'estatala per una deviacion sus la SP278, que remonta la Val Granda fins a Palanfrè, un de lhi accès al Parc de las Alps Marítimas. Da la ruaa, que garda d'edificis de valor, un sentier natura mena dins lo bòsc de faus protejut, tutelat já dal sècle XVIII e ric d'exemplars centenaris. Dal Vernant (àrea equipaa de Bec Moler) es possible arribar a pè a Palanfrè embe lo viòl “La via di tèit”, que trucha nombrosas ruaas encuei desabitaas.
Pus amont la via SS20 arriba a Limon, istòrica estacion d'esquí alpin de las premieras en Itàlia (1907), ai pè de la poncha Mirauda (2157 m) e de la Ròca de l'Abís (2755 m). Lo país, qu'encuei a un aspèct modèrn per lhi tanti insediaments torístics, es atestat dal sècle X, quora patiet de ravatges da part di sarrasins. Lo centre istòric garda la parroquiala de Sant Peire en Víncol, bastia en estil gòtic ental 1363. Da Limon la SS20 contínua vèrs lo tunèl dal còl de Tenda mas derant de lhi arribar una deviacion mena a Limonet: la ruaa es un di accès al comprensòri d'esquí de Limon, mas es interessant da visitar bèla d'istat per la ret de percors excursionístics de “Lo Viasol”, sèt viòls pro de bèl far. Da Limonet un d'aquesti percors torna percórrer lo traçat roman dal chamin per lo còl de Tenda.
En repilhant la SS20 s’arriba al tunèl, dubèrt ental 1882, que jonh la val Vermenanha embe la Val Ròia, Ventimilha e la Provença. La vielha via dal còl, que vai sus lo mai antic percors d'una de las tantas vias de la sal, foguet bastia a pus represas entre lo sècle XVIII e XIX. Es pas percorribla en veitura perque sus tèrra batua e, dal cant francés, es ben pendua e embe 42 revincs: una vera e pròpria mulatiera. La via vielha, embe la ret de chamins militars que seguisson lo crest, son encuei d'excellents percors excursionístics per la mountain bike que consenton de visitar lhi tanti fòrts, d'en premier lo fòrt Central, pòst de garda dal pas, a 1908 mètres d'autessa.
L'istòrica ferrovia Coni-Niça
Es estat Camillo Benso di Cavour a propausar al parlament dal Règne de Sardenha, ental 1853, la construccion d'una linha ferroviària entre Coni e Niça, en aquel temp territòri italian. Dal moment que Niça e la Còsta d'Azur fogueron ceduas a la França ental 1860, un novèl projèct preveïa de rejónher pustòst Ventimilha embe una linha vèrs Niça da Breil. Totun, per la complexitat de l'orografia dal pòst, ren qu'ental 1891 es estat realizat lo premier tròç Coni-Limon. Lhi trabalh an continuat a rilent e son estats mai interromputs dal temp de la Iª guèrra mondiala. Sus la fin la linha es estaa completaa dins lhi ans '30 e a fach la fortuna sia de l'estacion d'esquí de Limon, sia de las localitats de la riviera: un tren internacional da la Soïssa rejonhia en dotze oras Sanremo o Niça. La linha es estaa gravement dalmatjaa dal temp de la seconda guèrra mondiala e es estaa restablia masque ental 1979. la complexitat dal territòri atraversat la rend espectaculara per las tantas òbras d'engenheria: en tot 27 manufachs en defòra e 33 soterrans entre ponts, viadòcts e galerias elicoidalas.