Del cerv

Autore
Fredo Valla

Compilazione medioevale dal "Bestiario Valdese" (grafia normalizzata)
Valle Pellice

Del (il) cervo

La proprietà e la natura del cervo sono tali che, quando egli si vuole rinnovare, poiché ha le corna così grandi che non può alzare il capo, egli medesimo trae con le sue narici i serpenti dai buchi, li divora e li mangia; e dopo che si sente intossicato, va alla fontana viva, beve molta acqua e così vince il veleno grazie all’acqua; ma tutti i peli e le corna gli cadono per la forza del veleno; così ringiovanisce.
Dunque noi, che siamo vinti dall’inganno del serpente, cioè dall’inganno del diavolo, per le grandi corna che abbiamo, cioè i sozzi e brutti peccati, non possiamo levare il capo per la gravità dei grandi peccati, poiché quando abbiamo peccati mortali altrettanti diavoli ci dominano. Perciò, essendo avvelenati dalla grave sozzura dei peccati, dobbiamo correre alla fontana, cioè a Cristo.
L’altra proprietà del cervo è quella che, quando vanno al pascolo, fossero ben cento, uno posa il suo mento sulla schiena dell’altro e quando il primo è stanco, va ultimo e posa il suo mento sopra la schiena di quello che seguiva; così vanno per la loro strada.
Perciò noi dobbiamo seguire queste maniere: se noi vogliamo trovare pascolo, cioè andare verso la gloria celestiale, dobbiamo sostenere le opere del nostro prossimo, secondo ciò che è detto: Portate l’uno il peso dell’altro; così compirete la legge di Cristo.

Traduzione

Del cerv

La propietat e la natura del cerv es aital que, quand el se vòl renovelar, car el a li còrns si grands qu’el non pòl levar lo cap, el meseime trai con las soas naritz li serpents de li pertús, li quals el devòra e manja, e puei qu’el se sent entossiat, el vai a la fontana viva, e beu molta aiga, enaicí venç lo verum per l’aiga; mas tuit li pels e li còrns li cason per la fòrça del verum, enaicí rejovenís.
Dont nos, li quals sem vençuts per l’engan del serpent, çò es per l’engan del diàvol, per li grands còrns li quals nos avem, çò es per li soç e bruts pecats, nos non poem levar lo cap per la graveça de li grands pecats, car quand pecats mortals nos avem, aitanti diàvols senhorijan de nos.
Dont puei que nos sem enverumats, çò es gravat per la soçura de li pecats, nos devem córrer a la fontana, çò es Crist.
L’autra propietat del cerv es que, quand ilh van pàisser, s’ilh fossan ben cent, l’un pausa lo seo menton sobre l’esquina de l’autre, e quand aquel que vai derant es ‘stanc, vai al derrier e pausa lo seo menton sobre l’esquina del seguent; enaicí van per la lor via.
Dont nos devem ensegre aitalas costumas: si nos volem atrobar pastura, çò es anar a la glòria celestiala, nos devem sostenir li lavors del nòstre pròxime, justa çò qu’es dit: Portatz l’un lo fais de l’autre, enaicí compliretz la lei de Crist.

Comuni correlati