Montanha (Bellino)

Autore
Giovanni Antonio Richard

Montanha continua in occitano montanea, forma sostantivata femminile dell'aggettivo della bassa latinità montaneus. Questo è una variante del latino classico montanus «relativo alla montagna» derivato da mons «monte». Dall'accusativo montem proviene direttamente l'occitano mont .

Nel Medioevo la scrittura delle lingue romanze, a fine amministrativo o letterario, obbliga a inventare un modo di trascrivere i suoni particolari di queste lingue, spesso sconosciuti dal latino. Tra le diverse soluzioni si diffonde nell'insieme occitano verso il 1200 un sistema originale che ricorre alla lettera h per notare in modo unitario le consonanti palatalizzate. Vengono allora creati grafemi doppi lh, nh, ch presto divenuti emblematici dello scritto occitano, come lo sono ancora per le due principali grafie in uso nelle Valli.

A fronte del digramma innovativo nh dell'occitano montanha , l'italiano, con «montagna», e il francese, con «montagne», coincidono nell'uso di gn per notare n palatalizzata. In effetti questa pronuncia è presente nelle forme romanze di certe parole latine come agnus «agnello» e viene trascritta nelle due lingue generalizzando il digramma etimologico gn esistente in queste parole.

La forma montanha è diffusa in tutte le Valli, il radicale del lemma si pronuncia [mountanh-], o [mountannh-] con l'allungamento della consonante che segue la vocale tonica.

In parte della valle d'Oulx (Rochemolles, Oulx, ...), la vocale del radicale cambia al plurale: la montanha [la mountannhë] / las montanhas [lâ mountënnha] a Oulx. Non si tratta di un eccezione ma di un interessante tratto fonetico locale. In effetti nella valle d'Oulx il mutamento di timbro della vocale tonica radicale [a] per influsso della vocale successiva (metafonia) non è raro nella formazione del plurale. Ha origine nel contrasto che esiste nelle parlate di questa valle tra la debolezza della vocale atona finale singolare, quasi assente, e la tensione della vocale finale plurale. Altri esempi: la vacha, blancha [la vasshë, blanshë] / las vachas, blanchas [lâ vëssha, blënsha] a Oulx, la maire [lä mař] / las maires [la mäři] a Salbertrand.

Nel suo significato più generale montanha indica un singolo rilievo elevato, o una regione di forte altitudine. La prima accezione concorda con quella dell'italiano "monte" di cui è generalmente la corretta traduzione: l'equivalente occitano mont è sopratutto circoscritto alla toponimia e al linguaggio poetico.

Montanha corrisponde ad esempio alla parola "monte" presente nella Bibbia della versione italiana CEI quando si guardano nelle traduzioni occitane contemporanee: in Marco 3-13 al "salì poi sul monte" risponde e al se'n vai vèrs la montanha [a 's nën vai vër la montannho] (Val Germanasca, traduzione di A. Genre), après n-ele monta vèrs la montanha [apres nele mounto vers la mountanho] (Elva, traduzione di P. Dao). Il testo delle traduzioni valdesi medievali, su calco del latino, segue invece l'uso italiano: e montant al mont nel manoscrito conservato a Carpentras. Però montanha era già in uso nella lingua comune. Nel 1530 i barba valdesi descrivono cosi la loro predicazione: Nos anem per tuit lhi ans una vetz per vesitar nòstre pòble en lors maisons, car ilh abitan en las montanhas per diversas borjaas e vilatges [ Item nos annen per tuit li an una vecz per vesitar nostre poble en lor meysons, car ilh habitan en las montagnas per diversas borcas e villages, edicion de J. J. Herzog].

Monte presente nella toponimia alpina italiana è spesso assente in occitano: Vísol per "il Monviso". In occitano l'articolo non è sempre usato davanti ai nomi di montagne: au bas de Chaberton "ai piedi dello Chaberton" come è intitolata l'opera di Luigi Brun di Clavieres.

Oltre al generico montanha la nomenclatura occitana delle forme del rilievo montano è ricca di: lo bric, las bricas, lo serre, lo sarret, lo puei, lo truc, lo montruc, la cresta, la poncha, lo pèlvo...

Da montanha derivano gli aggettivi montanhin, montanhard "abitante della montagna, relativo alla montagna", montanhós, montanhut "di rilievo montano".

L'accezione di "territorio montuoso", con riferimento a particolari difficili condizioni di vita, si ritrova nel proverbio gaba la montanha e ten-te al plan (Val Germanasca), con la variante di Blins mas ten-te a la plana "loda il monte e tienti al piano".

Nel linguaggio dell'attività agricola montanha indica l'alpeggio, i pascoli e i prati di alta quota, di proprietà collettiva o privata. È analogo a alp, aup. Può anche indicare, in valle d'Oulx e in Val Chisone, l'edificio rurale di soggiorno estivo, con un significato analogo a la meira, l'alberg, la muanda, la granja, lo forest ... di altre valli. "Salire all'alpeggio" è montar, anar a la montanha, se meirar, enalpar (Blins: [neipar]), alpar è "occupare l'alpeggio con il bestiame" (Val Germanasca), montanhaa si dice di una mucca "abituata a salire a l'alpeggio" (Val Chisone) .

"La neu sus l'alp es já fondua
la bèla flor garnís lo mont
e l'erba tenra es já porvua
la muanda atend, anemo amont! "
(Val Germanasca)


La montanhina (Rochemolles), la mainatgiera (Millaures), l'alpassin (Bobbio Pellice) si stabilisce all'alpeggio per il lavoro estivo , lo pastor montanheir (Roaschia) è il pastore di pecore in alpeggio.

Nel senso di "grande quantità, mucchio di qualcosa" una montanha de rappresenta una forma aumentativa di un baron de, un cuchon de (Valle d'Oulx) e montanhar significa "accumularsi (per la neve che cade sui monti)" (Roccavione, Robilant).

La famiglia di parole di mont, montanha comprende il verbo comune montar ("salire", "portare in alto", "assemblare", "fecondare: di animale") e i suoi derivati desmontar, remontar, sobremontar, il sostantivo e l'avverbio amont "parte superiore di un corso d'acqua, o di un pendio" di uso così frequente ent lhi païs de montanha. L'occitano di Provenza conosce montilhas per indicare le dune della Camarga.

In gran parte delle Valli un perfetto omofono di mont è mond "mondo": l'occitano pronuncia sorde le consonanti finali, all'eccezione della zona del Quié. Altre valli mantengono la distinzione usando la forma con vocale di sostegno monde (Valle d'Oulx, Chianale, Sampeyre, Valle Stura, ...).

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